martedì 20 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
M'illumino d'immenso... 3^ parte!
Volendo costruire un impianto luci "professionale", si possono utilizzare i regolatori di tensione, come accennato nel primo post della saga: "luci".
Un doveroso appunto: ribadisco le mie scarse conoscenze tecniche e mi scuso per gli eventuali strafalcioni che andrò a scrivere. Questi post sono dettati dal desiderio di condividere quanto appreso e sperimentato e non hanno nessuna velleità d'insegnamento! Saranno pertanto assai graditi commenti, integrazioni e correzioni ove necessario! :-)
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Figura 1 |
Interponendo un regolatore di tensione come l' LM7805 si ottiene, in sintesi, una luminosità costante dei led (svincolando di fatto la dipendenza degli stessi dalla velocità della slotcar).
O semplicemente: "L'indipendenza della luminosità dei led, dal valore di tensione che andremo a trasferire al modello attraverso la pressione sul nostro pulsante". ;-)
Il condensatore elettrolitico (C1) ha la funzione di stabilizzare la tensione di uscita dall'integrato LM7805.
Questo è il punto di partenza per alcuni possibili upgrade!
Il primo è l'inserimento "a valle" del regolatore di una pila di memoria, comunemente detta "Gold Cap", e individuabile nello schema successivo con la sigla G1.
Questo componente consentirà, dopo un breve periodo di ricarica, di mantenere i led accesi anche nei tratti in cui, rilasciando il grilletto del pulsante, avremmo avuto di norma il loro spegnimento.
(Il voltaggio dei Gold Cap che ho impiegato nei vari esperimenti era di 5,5 Volt con differenti valori di capacità (farad) e quindi di durata delle luci accese).
Un ulteriore step evolutivo è la ricerca dell'effetto "luci stop".
Sfruttando la presenza del Gold Cap, si può implementare il circuito in questo modo:
Durante la marcia dell'automodello (Figura 3) la pila G1 si ricarica consentendo altresì l'accensione dei led contrassegnati con D2 (anteriori) e D3 (luci di posizione posteriori).
Con il rilascio del grilletto si attua il cortocircuito della pista (segno negativo su entrambe le bandelle metalliche: Figura 4) e di conseguenza il cortocircuito del motore dell'auto che ne genera l'effetto freno.
In questa condizione il circuito non verrà più alimentato dall'esterno ma solamente dalla Gold Cap.
La stessa manterrà accese le luci D2 e D3 ed, in più, andrà ad accendere le luci D3' (grazie al diodo D1' più in alto che consente il passaggio della sola tensione negativa ai led) simulando così le luci stop delle autovetture.
La stessa manterrà accese le luci D2 e D3 ed, in più, andrà ad accendere le luci D3' (grazie al diodo D1' più in alto che consente il passaggio della sola tensione negativa ai led) simulando così le luci stop delle autovetture.
(Da porre particolare attenzione al posizionamento dei diodi "D1" e "D1'" che consentono: uno, il passaggio della sola tensione negativa e l'altro della sola tensione positiva).
Nella realizzazione di questi "kit luci" c'è da sottolineare però un aspetto negativo: la dimensione ed il peso del circuito che con la pila di memoria divengono "abbastanza invadenti".
Su alcuni modelli ciò può rappresentare un grosso problema.
Con la ricerca delle migliori prestazioni velocistiche, il maggior peso e l'innalzalsi del baricentro, divengono aspetti incompatibili.
In tale caso occorrerà forse rivolgersi a prodotti commerciali dove la miniaturizzazione ha rimediato a tale inconveniente. ;-)
Pur continuando nella ricerca e nella sperimentazione... il mio sapere sull'argomento, al momento, si esaurisce qui... ;-)
M'illumino d'immenso... 2^ parte!
Predisposte le sedi, si procede con la preparazione dei led individuando anodo e catodo.
Tendenzialmente cerco sempre di creare delle strutture autonome/indipendenti da fissare solo successivamente sul modello.
Prendendo le opportune misure, si uniscono con la saldatrice a stagno i led alla giusta distanza.
Sebbene nei precedenti post sull'argomento siano riportati schemi per il collegamento dei led in serie, sui miei modelli ho spesso preferito il collegamento in "parallelo".
Creati gli "archetti" con i led per l'anteriore ed il posteriore dell'automodello, si effettuano i successivi collegamenti con spezzoni di filo.
Con la pratica si può migliorare anche l'estetica! ;-) |
Qui mi sento di consigliare l'utilizzo delle prolunghe degli apparecchi telefonici.
Normalmente rivestite da una guaina protettiva, troviamo al loro interno quattro fili colorati assai flessibili (giallo, verde, bianco, marron) della sezione sufficiente per il nostro uso.
Con una configurazione semplice, composta da due led bianchi anteriori e due rossi posteriori disposti in parallelo (considerando una tensione massima in pista di 12 Volt), andremo a fare i seguenti collegamenti.
Sul filo positivo che và ai led anteriori (notoriamente il filo a destra dell'automodello, lato navigatore) andremo ad interporre una resistenza da 225 Ohm 1/4 Watt.
Sul filo positivo che và ai led posteriori rossi, occorrerà interporre una resistenza da 330 Ohm 1/2 Watt.
Per praticità consiglio d'inserire un micro connettore tra il circuito luci (che verrà fissato alla carrozzeria con un pò di colla a caldo) e il telaio dell'automodello, in modo da facilitare le operazioni di apertura e manutenzione.
Connettore su Pajero Ninco |
A questo punto se tutto è stato fatto a dovere (e con la giusta dose di fortuna...) potremo testare il lavoro svolto e godere del bellissimo effetto che le luci donano ai nostri modelli, impreziosendoli.
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Circuito luci "avanzato" con regolatore di tensione e pila goldcap per mantenere le luci accese dopo un breve ciclo di ricarica. |
Test al banco prima di scendere in pista. |
L'intrigante effetto finale... |
Impianto luci su Peugeot 205 T16 - Spirit |
Peugeot 207 S2000 - Avant Slot |
Alpine Renault A110 - Team Slot |
Led gialli per riprodurre i tradizionali fari sulle auto francesi degli anni 70! |
Renault Clio S1600 - Ninco |
venerdì 2 dicembre 2011
Paudie's Bar & Long's Restaurant of Dingle!
Prosegue la realizzazione del plastico sulla Little Town.
Questo post è dedicato al più imponente edificio della Main Street, nonché il più appariscente e architettonicamente elaborato: il Paudie's Bar e il Long's Restaurant meglio conosciuto come "Dingle Bay Hotel"
La realizzazione si basa su fotografie scattate in un viaggio del settembre 1996; precisazione dovuta in quanto nel corso degli anni ha cambiato più volte aspetto...
La tecnica costruttiva è stata la medesima utilizzata negli altri edifici.
Utilizzati: polistirolo, colla a caldo e listelli, con la particolarità di aver richiesto l'incollaggio di più di 300 pezzettini di legno tagliati, colorati e posizionati singolarmente.
Una delle tante serie di listelli pronti per essere incollati |
Déjà vu!?!? Noo... |
Sul retro la terrazza panoramica in attesa degli arredi esterni |
Questo edificio ha una peculiarità ed una funzione tutta speciale... che lascierò scoprire ai visitatori! ;-)
Proseguono intanto i lavori nel cantiere di "Main Street"...
giovedì 1 dicembre 2011
M'illumino d'immenso... 1^ parte!
Come indicato nei precedenti post, l'installazione dei led sui modelli non è un'operazione complessa, il fatto ch'io l'abbia più volte realizzata lo dimostra! ;-)
Occorre: pazienza, un pò di spazio sulla scrivania, qualche semplice componente ed ancora altra pazienza (questa non basta mai e la fretta può indurre a fare ingenti danni!!!).
Peugeot 207 - Avant Slot |
Il primo passo (dopo l'apertura del modello) è lo studio di cosa vorremmo ottenere e della tecnica utilizzata dal costruttore per il fissaggio dei componenti che andremo a modificare.
Di norma la fanaleria dei modelli è composta da cristalli trasparenti su basi/parabole colorate.
Le prime sono spesso fissate alla carrozzeria attraverso la fusione di piccole sporgenze interne, che si possono limare o asportare con un bisturi o un cutter (taglierino).
Su questo modello, per meglio accedere ai fari, si è resa necessaria l'asportazione temporanea dell'abitacolo |
Questa tecnica è utilizzata da quasi tutti i produttori. Con il medesimo criterio si "opera" quindi anche sugli altri automodelli.
Alpine Renault A110 - Team Slot |
Peugeot 205 T16 - Spirit |
Mitsubishi Pajero - Ninco |
Porsche 934 - Ninco (fanaleria posteriore) |
Eliminati i cristalli, si provvede a creare la sede per i led forando delicatamente le parabole (io preferisco farlo a mano senza l'ausilio di elettro-utensili) con una punta da trapano del diametro opportuno.
I cristalli dei fanali, qualora interferiscano con i led, vanno modificati.
Gli stessi saranno incollati con semplice colla vinilica nelle fasi terminali del lavoro.
L'utilizzo di colla vinilica è un suggerimento passatomi da un modellista, per i seguenti motivi: al contrario della Loctite non opacizza la plastica, dona una giunzione tra i componenti più elastica e nell'indurimento da biancastra diviene trasparente, nascondendosi di fatto alla vista.
I fanali "troppo profondi" della Porsche Ninco |
Colorazione della parabola e cristalli più fini per far posto ai led. |
continua...
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