martedì 6 dicembre 2011

M'illumino d'immenso... 3^ parte!

Volendo costruire un impianto luci "professionale", si possono utilizzare i regolatori di tensione, come accennato nel primo post della saga: "luci".

Un doveroso appunto: ribadisco le mie scarse conoscenze tecniche e mi scuso per gli eventuali strafalcioni che andrò a scrivere. Questi post sono dettati dal desiderio di condividere quanto appreso e sperimentato e non hanno nessuna velleità d'insegnamento! Saranno pertanto assai graditi commenti, integrazioni e correzioni ove necessario! :-)



Figura 1
Interponendo un regolatore di tensione come l' LM7805 si ottiene, in sintesi, una luminosità costante dei led (svincolando di fatto la dipendenza degli stessi dalla velocità della slotcar).
O semplicemente: "L'indipendenza della luminosità dei led, dal valore di tensione che andremo a trasferire al modello attraverso la pressione sul nostro pulsante". ;-)
Il condensatore elettrolitico (C1) ha la funzione di stabilizzare la tensione di uscita dall'integrato LM7805.

Questo è il punto di partenza per alcuni possibili upgrade!
Il primo è l'inserimento "a valle" del regolatore di una pila di memoria, comunemente detta "Gold Cap", e individuabile nello schema successivo con la sigla G1.


Questo componente consentirà, dopo un breve periodo di ricarica, di mantenere i led accesi anche nei tratti in cui, rilasciando il grilletto del pulsante, avremmo avuto di norma il loro spegnimento.
(Il voltaggio dei Gold Cap che ho impiegato nei vari esperimenti era di 5,5 Volt con differenti valori di capacità (farad) e quindi di durata delle luci accese).

Un ulteriore step evolutivo è la ricerca dell'effetto "luci stop".
Sfruttando la presenza del Gold Cap, si può implementare il circuito in questo modo:

Figura 2

Durante la marcia dell'automodello (Figura 3) la pila G1 si ricarica consentendo altresì l'accensione dei led contrassegnati con D2 (anteriori) e D3 (luci di posizione posteriori).

Figura 3

Con il rilascio del grilletto si attua il cortocircuito della pista (segno negativo su entrambe le bandelle metalliche: Figura 4) e di conseguenza il cortocircuito del motore dell'auto che ne genera l'effetto freno.


Figura 4

In questa condizione il circuito non verrà più alimentato dall'esterno ma solamente dalla Gold Cap. 
La stessa manterrà accese le luci D2 e D3 ed, in più, andrà ad accendere le luci D3' (grazie al diodo D1' più in alto che consente il passaggio della sola tensione negativa ai led) simulando così le luci stop delle autovetture.
(Da porre particolare attenzione al posizionamento dei diodi "D1" e "D1'" che consentono: uno, il passaggio della sola tensione negativa e l'altro della sola tensione positiva).

Nella realizzazione di questi "kit luci" c'è da sottolineare però un aspetto negativo: la dimensione ed il peso del circuito che con la pila di memoria divengono "abbastanza invadenti". 
Su alcuni modelli ciò può rappresentare un grosso problema. 
Con la ricerca delle migliori prestazioni velocistiche, il maggior peso e l'innalzalsi del baricentro, divengono aspetti incompatibili. 
In tale caso occorrerà forse rivolgersi a prodotti commerciali dove la miniaturizzazione ha rimediato a tale inconveniente. ;-)

Pur continuando nella ricerca e nella sperimentazione... il mio sapere sull'argomento, al momento, si esaurisce qui...  ;-)

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